Storia

Goffredo Lombardo

Orgoglioso di essere il più giovane laureato italiano (ottiene la laurea in giurisprudenza all’età di 18 anni con una tesi sul diritto d’autore nell’opera cinematografica), inizia molto presto la gavetta nel cinema, lavorando dove capita nell’industria del padre, per poi affiancarlo nella produzione e infine sostituirlo alla guida della Titanus nel 1950. Goffredo Lombardo inaugura la sua splendente carriera dedicando alla madre il terzo remake del melodramma I figli di nessuno (Raffaello Matarazzo, 1951), da lei interpretato nel 1921.

Già dai primi anni di attività si dimostra un abile e intraprendente uomo d’affari, ma non limita la sua carriera di produttore al puro aspetto finanziario: al contrario, parteciperà alla creazione di format, alla scrittura di sceneggiature e alla scoperta di promettenti attori e registi, esponendosi in prima persona per difendere alcuni progetti rischiosi. I film messi in cantiere dalla Titanus hanno alcune caratteristiche comuni in quanto Lombardo seguiva scrupolosamente le fasi di sceneggiatura e di preparazione e, nonostante preferisse lasciare al regista totale indipendenza sul set, non rinunciava a visionare il procedere della lavorazione o il lavoro montato su una piccola moviola allestita nel suo studio, e da lì suggerire (o talvolta imporre) aggiustamenti o tagli.

Lombardo fa parte di quella compagine di produttori vecchio stile che facevano cinema per passione, una passione che farà della Titanus il marchio per eccellenza del cinema italiano.

Qui di seguito le immagini dell'album fotografico realizzato da "The Academy of Motion Picture Arts and Sciences" nel 1963 per Goffredo Lombardo. 

Mondo Sommerso. Rivista mensile di vita subacquea” E’ la prima rivista italiana dedicata al mondo subacqueo. Fu fondata nel luglio del 1959 da un’intuizione di Goffredo Lombardo, grande appassionato di immersioni subacquee, “per contribuire alla conoscenza dell’elemento indistruttibile, poetico, gigantesco, misterioso: il Mare”. La rivista pubblicherà numerose fotografie del produttore e della moglie Carla ripresi a bordo della loro barca Angelique, spesso con ricchi bottini di pesca. Presenterà anche le fotografie di celebri attrici italiane che presteranno la loro immagine apportando un tocco glamour alla rivista.

Gustavo Lombardo

E’ solo un ragazzo Gustavo Lombardo quando, nella Napoli del 1904, rinuncia a diventare avvocato per dar vita a un'impresa che si sarebbe affermata nel tempo come la più grande casa cinematografica italiana: la Titanus. L'incontro con Leda Gys fa il resto. Avviene qualche anno dopo, quando la giovanissima attrice si sta già costruendo una carriera che avrebbe fatto di lei la più richiesta interprete del cinema muto italiano. Il loro figlio, Goffredo, eredita la Titanus nei primi anni del secondo dopoguerra per farne il marchio di riferimento di centinaia di film. Goffredo lancia infatti un’efficace politica produttiva: utilizza i successi di cassetta per investire denaro nella ricerca e nella sperimentazione. Escono così con il marchio Titanus alcuni indimenticabili capolavori della filmografia italiana come Il bidone (F. Fellini, 1955), Rocco e i suoi fratelli (L. Visconti, 1960 ), La ragazza con la valigia (V. Zurlini, 1961), I giorni contati (E. Petri, 1962) e Il Gattopardo (L. Visconti, 1963).
Oggi il testimone è passato al figlio Guido. Tra il nonno, il padre e il figlio sono passati cent'anni. Il paesaggio è diverso. Lo schermo di approdo è diventato quello televisivo. Ma la più celebre fabbrica italiana di "immagini in movimento" continua a produrre emozioni.

LEDA GYS

Giselda Lombardi, in arte Leda Gys, è stata una delle attrici più amate dell’ultimo periodo del cinema muto italiano. Inizia la sua carriera ufficialmente nel 1913, differenziandosi subito dalle grandi dive del periodo per la sua fotogenia e per la sua spontaneità nella recitazione. Determinanti per la sua carriera sono stati Mario Caserini e Giulio Antamoro che le affida la parte della Madonna nel film Christus (1916).

Successivamente è ingaggiata dalla Poli-Film ma è solo con la Lombardo Film che si afferma come una delle più importanti dive del cinema italiano. Gustavo Lombardo, infatti, intuendo da subito le grandi potenzialità dell’attrice, le fa interpretare numerosi film in cui l’attrice alterna con estrema naturalezza la recitazione melodrammatica a quella più sbarazzina tipica della commedia brillante. Tra i titoli più celebri vi sono Friquet (Gero Zambuto, 1919), Il miracolo (Mario Caserini, 1920), Scrollina (Gero Zambuto, 1920), la trilogia I figli di nessuno (Ubaldo Maria Del Colle, 1921) e La pianista di Haynes (Ubaldo Maria Del Colle, 1921).

Gustavo Lombardo e Leda Gys non sono solo legati da un rapporto professionale ma anche da una relazione sentimentale coronata, nel 1920, dalla nascita del figlio Goffredo. Leda Gys continuerà a recitare ancora per una decina di anni interpretando, tra gli altri, quattro film napoletani di notevole successo diretti da Eugenio Perego: Vedi Napule e po’ mori! (1925), Napoli è una canzone (1927), Napule e… niente cchiù! (1928) e Rondine (1929).

Con La signorina Chicchiricchì (Eugenio Perego, 1929) abbandona il set, al culmine della carriera, per dedicarsi alla vita privata e al figlio Goffredo. Con questo stesso film finisce anche l’avventura napoletana della Lombardo-Film che trasferisce la sua sede a Roma, rinnovandosi nel nome e nelle prospettive produttive.